Matteo Renzi ha rassegnato in maniera ufficiale e irrevocabile le sue dimissioni al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Segretario del Pd si è recato al Quirinale dopo che il Parlamento ha approvato la legge di bilancio.
Adesso Renzi ha un unico pensiero: il congresso del Partito Democratico. Oggi dopo la direzione, l’ormai ex Premier, ha dichiarato che “Ci sarà un confronto, anche duro tra le aree e correnti all’interno del partito”.
“Un governo di scopo composto da tutti i partiti o sostenuto dall’attuale maggioranza, l’alternativa è il voto immediato“, così si è espresso Renzi dopo aver ratificato le sue dimissioni da Presidente del Consiglio. Adesso la partita è nelle mani del Quirinale: Mattarella dovrà verificare, attraverso le consultazioni (che inizieranno domani giovedì 8, fino a sabato 10 dicembre), quale maggioranza potrebbe esserci in Parlamento, per sostenere un esecutivo di scopo, fino alle prossime elezioni.
Sicuramente il nuovo governo dovrà approvare una nuova legge elettorale. Le regole del gioco, in una situazione come questa sono fondamentali. Indispensabile sarà la pronuncia della Corte Costituzionale che si esprimerà sulla costituzionalità dell’Italicum. La sentenza è prevista per il 24 gennaio. A questo punto è probabile che si voterà per un nuovo governo prima del 2018, presumibilmente nei primi mesi del 2017.
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