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C’è chi a Napoli spera ancora nella penalizzazione della Juventus

Continua a tenere banco a Napoli la mancata penalizzazione della Juventus in seguito alla presunta violazione della “clausola compromissoria” relativa ai fatti di Calciopoli.

L’ultima dichiarazione in ordine di tempo l’ha offerta il giornalista, ed ex avvocato, Raffaele Auriemma. Durante la trasmissione da lui condotta su Radio Crc,  si è soffermato sul ricorso della Juve respinto dal Tar lo scorso 7 settembre: “Se violi la clausola compromissoria, cioè esci dalla giustizia sportiva per affidarti a quella ordinaria, devi essere penalizzato di almeno tre punti. Non capisco perché non ne parli nessuno“.

Auriemma ha poi concluso: “Al Sassuolo sono stati tolti tre punti per il fatto di non aver comunicato di aver inserito un giocatore nella lista dei 25. Non è un mero discorso di chi è più forte tra Napoli e Juve, questo è un discorso di regole e se ci sono vanno rispettate. L’avvocato Pisani ha chiesto spiegazioni alla Figc. Vedremo come finirà“.

Tuttavia c’è chi le regole ha provato a spiegarle come si deve, magari approfondendo meglio la questione. Vi proponiamo quanto pubblicato nei giorni scorsi su Il Napolista, che ha raccolto la testimonianza di un legale esperto di diritto sportivo.

La violazione della cosiddetta clausola compromissoria, segnalata nello statuto Figc come “vincolo di giustizia” (art.30), si verifica nel momento in cui una società accusata di un qualunque illecito sportivo adisce la giustizia ordinaria nel corso di un processo sportivo. La Juve avrebbe potuto essere penalizzata, addirittura con la retrocessione nella categoria inferiore (secondo le pene prevista dallo statuto Figc), se nel corso dei vari gradi di giudizio sportivo si fosse rivolta al Tar tramite giudizio incidentale. In questo caso, la violazione sarebbe stata valida nel caso in cui la sentenza fosse stata sfavorevole alla Juventus, ovvero se il Tar avesse respinto il ricorso nel mentre del processo sportivo“.

La Juventus si è rivolta al Tar al termine del processo sportivo per avere risarcimento civile dei danni sofferti per la retrocessione in Serie B. In questo caso, quindi, si tratta di un richiesta di risarcimento per danno emergente e lucro cessante, dovuti alla retrocessione. L’ultima sentenza del Tar è quindi estranea a un processo sportivo che ha già emesso i suoi verdetti, e tra l’altro ha respinto il ricorso perché lo stesso Tar si è riconosciuto “impossibilitato a pronunciarsi dopo le decisioni del collegio arbitrale”“.

Elvia Puglisi

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