“Finalmente Nicola è tornato a casa, accolto dai colleghi con una cascata di coriandoli. È una gioia poter vedere di nuovo il suo sorriso”. E’ il post condiviso mercoledì su Facebook da Agente Lisa, l’account della polizia di stato.
Nicola Barbato è il sovrintendente della Squadra Mobile di Napoli che fu gravemente ferito da un camorrista durante una operazione antiracket sotto copertura un anno fa, il 24 settembre 2015 a Fuorigrotta. Il responsabile, Raffaele Rende, 27 anni, venne arrestato tre giorni dopo: aveva trovato rifugio da un parente nel quartiere San Giovanni a Teduccio. Barbato, originario di Gricignano d’Aversa (Caserta) rimase in coma per molto tempo, ma oggi dopo tanta fisioterapia eccolo qui. Un esempio per tutti, come ha detto anche il giornalista Sandro Ruotolo, lui e tanti altri uomini che hanno rischiato la vita per amore della verità e per non arrendersi alla prepotenza della camorra.
L’agguato avvenne in via Leopardi a Fuorigrotta poco dopo le 20. Il sovrintendente Barbato era fermo in auto insieme ad un collega mentre stava effettuando un servizio di osservazione presso un negozio di giocattoli che aveva ricevuto una richiesta estorsiva. Dopo poco un uomo entra nella vettura dei poliziotti aprendo lo sportello posteriore. Nel giro di dieci secondi, Raffaele Rende esplode diversi colpi d’arma da fuoco prima di fuggire a bordo di uno scooter insieme a un complice. Barbato verrà soccorso poco dopo e trasportato in condizioni disperate in ospedale.
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