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In Campania un palazzo su due è a rischio sismico: la mappa degli edifici

In un clima di shock e terrore come quello del terremoto di Amatrice, la nostra città sta facendo  del suo meglio per mostrare solidarietà alle vittime ( qui la lista completa dei punti raccolti di beni di prima necessità in  città) ma ha anche approfittato per guardarsi allo specchio e chiedersi: cosa sarebbe successo se l’epicentro fosse stato al Sud?

A quanto stimato dall’ordine dei geologi, racconta La Repubblica, nella nostra regione 4608 scuole, 259 ospedali e 865.778 fabbricati, pubblici e privati, si trovano nelle zone “rosse” del rischio sismico. Il presidente (napoletano) dell’ordine, Francesco Peduto, in questa occasione ha infatti ricordato che “In Campania, come nel resto del Paese, ancora non c’è un fascicolo dei fabbricati con una classificazione sismica dei palazzi“, una sorta di documento di identità che testimoni la cronologia delle revisioni.

La mappa del rischio sismico in Campania

Il Mattino invece prende come riferimento il censimento del 2001, l’ultima “fotografia” valida delle abitazioni campane, a loro detta, sottolineando che solo il 56% sono considerati, in generale, in buono stato. Al restante 54% si aggiunge però un altro preoccupante dato, ovvero una serie di edifici (il 25%) costruiti prima del 1919 ed altri prima del 1982 (11.95%), ovvero prima della revisione aggiornata delle norme antisismiche, datata al 2012.

Le aree che sono state reputate più delicate dai geologi sono principalmente: Matese, Sannio e Irpinia: “In Campania il 90 per cento degli edifici sorge nelle aree potenzialmente ad elevato rischio sismico ed oltre 2 milioni (88 per cento del totale) sono le abitazioni esistenti in aree a rischio – ha spiegato Peduto – Inoltre, sono 4.608 gli edifici scolastici pari all’88 per cento del totale, ad essere stati costruiti in zone potenzialmente ad elevato rischio sismico. Stessa cosa per ben 259 edifici ospedalieri, l’88 per cento del totale”.

Quali sono i provvedimenti dell’amministrazione:

Un vero e proprio appello silenzioso, insomma, sta cominciando a farsi strada nella nostra città: più controlli, più attenzione quando si compra una casa, più documentazioni e revisioni sugli edifici. In questo senso Palazzo  San Giacomo, a quanto vocifera Il Mattino, avrebbe tutta l’intenzione di stipulare un protocollo con l’ordine degli ingegneri (ricordiamo che il nostro polo di Ingegneria è reputato un’eccellenza internazionale) per affidare a loro la riscrittura esatta della mappa del rischio sismico degli edifici di Napoli. Per fare questo potrebbero essere utilizzati i fondi per il progetto Sirena.

L’appello però va anche ai proprietari di casa e agli acquirenti: più attenzione e più esigenza di fronte alla normativa da rispettare in fase di costruzione.

Januaria Piromallo

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