Lo scorso venerdì 29 luglio il Centro Direzionale ha vissuto attimi di profondo terrore: un ragazzo nigeriano ha strappato di mano la pistola ad un agente di polizia privata e ha provato a sparare sui passanti. Fino a questo momento non c’era stata nessuna spiegazione dietro il terribile gesto, a parte qualche video e le dichiarazioni dei testimoni.
Ora però l’autore del crimine, il 24enne Gory Esefo, ha fatto la sua prima comparsa in tribunle, e sembra aver ammesso apertamente: “Sì, ho premuto il grilletto contro i poliziotti. Sì, ho puntato l’arma e ho premuto il grilletto contro un uomo in ginocchio”. Queste le primissime parole ufficiali poco dopo l’arresto. In molti si sono chiesti se questa aggressione avesse a che fare con il terrorismo o con qualche tipo di fondamentalismo religioso, ma Esefo ha specificato: “Non sono cristiano né musulmano”.
Il resto delle dichiarazioni messe agli atti confermano, purtroppo, l’entità dell’aggressione armata e le intenzioni dell’accusato, che al momento viene difeso dall’avvocato penalista Luigi Ferrazzano e resta in attesa del verdetto del giudice Pietro Carola. Resta da capire il movente che lo ha spinto a terrorizzare i poliziotti e i passanti del Centro Direzionale, una tragedia evitata solo perché fortunatamente la pistola aveva la sicura e non aveva colpi in canna.
Riguardo al suo status da rifiugiato il 24enne nigeriano ha specificato: “Non ho chiesto asilo politico, sono qui solo per motivi familiari”, ha detto Gory Esefo.
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