Vomero

“Mannaggia a’ culonn'” e Mannaggia o’ sang’ ra culonn” quale significato nascondano?

I detti napoletani rappresentano un vero e proprio tesoro culturale per la nostra città. È un’abitudine curiosa quella di rispondere o commentare sfoderando le frasi classiche, che dicevano i nostri nonni e che sentiamo ripeterci ogni giorno dai nostri genitori, ma in genere da chi conosce la tradizione folcloristica. Il detto, che abbiamo scelto, ha un uso molto popolare, che però nasconde un significato preciso, che non tutti conoscono, un significato che affonda le sue radici nella storia…

Mannaggia ‘a culonna o Mannaggia o’ sang’ ‘ra culonna che significano? Per comprendere il senso di questo detto, bisogna fare riferimento ad un aneddoto storico risalente al 1500. A Piazza Ottocalli si trovava una vecchia colonna di marmo, della quale non si conosce precisamente l’origine. Alcuni ipotizzano risalga ad epoca romana, ma sono soltanto ipotesi. Celano nel 1692 scriveva:

“Qui vedesi un antica chiesa dedicata ai Santi Giovanni e Paolo…qui vi è una curiosità da notarsi. Avanti di questa chiesa, vi è una colonna: nei tempi andati, quando i contadini avevano siccità , si portavano dal vicario, e questi processionalmente col clero, alla detta chiesa, dalla parte destra della colonna, dicevano l’orazione e la pioggia era evidente: quando volevano impetrare la serenità, facevano lo stesso, ma dalla sinistra. Fu questa dall’Arcivescovo dichiarata superstizione, e come tale abolita.”

Fu l’Arcivescovo Annibale di Capua nel 1590 a richiedere la sua rimozione, perché si credeva facente parte di una credenza pagana. In effetti la colonna era considerata dal popolo una sorta di portafortuna, suggestione accresciuta anche dal comportamento dei parroci della vicina chiesa Giovanni e Paolo (ad oggi esistente): il presunto potere della colonna era quello di influenzare le condizioni meteorologiche in base alla volontà del popolo richiedente. Se si desiderava la pioggia, il parroco recitava l’orazione a destra della colonna stessa; se, invece, volevano il sole, alla sua sinistra. La tradizione venne coltivata fino al 1590, quando appunto l’Arcivescovo ordinò con un provvedimento ecclesiastico che la colonna fosse distrutta.

Mannaggia o’ sang’ ra culonn, d’altra parte, potrebbe essere considerata un’iperbole del detto base, estremizzata al suo eccesso. Oppure c’è chi la spiega facendo riferimento al sangue, che versavano i condannati alla fustigazione, in particolare si vorrebbe imprecare al martirio di Gesù, colato sulla colonna della flagellazione durante la Passione.

Fabiana Coppola

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