Ieri sera sono andati in onda gli episodi numero 7 ed 8 di Gomorra 2. La serie televisiva di Sky sta avendo un successo strepitoso. Già dalla sua prima stagione gli ascolti sono stati record. Si è detto spesso che la caratteristica principale, che la contraddistingue, è la veridicità delle scene.
In Gomorra 2, così come nella prima serie, molti dei personaggi non avevano mai recitato prima. È stato molto criticato il fatto che alcuni di loro avessero gli stessi precedenti penali o simili di quelli descritti in Gomorra. Ma forse è proprio questa la sua peculiarità, far raccontare una sfaccettatura di Napoli da chi l’ha vissuta davvero.
Nella settima puntata di Gomorra 2 una delle comparse è nella realtà il figlio di un boss di camorra ammazzato. Si tratta del bambino a cui si avvicina il Principe per regalargli un braccialetto di pelle di coccodrillo, dicendogli: “Piccerì, perché non ti pigli niente tu?”.
È Neko, nella realtà Nicola Marino, bambino di 10 anni figlio di Gaetano Marino Mckay, un boss del gruppo scissionista di Secondigliano-Scampia, che fu ucciso nel 2012 durante un agguato a Terracina. Il padre era conosciuto nell’ambiente con il nome di “moncherino”, perché aveva perso una mano, lanciando una bomba.
Lo zio del bambino, invece, è Gennaro Marino, “Genny Mckay”, la persona che assieme a Raffaele Amato e al gruppo degli Spagnoli fece iniziare una faida contro il clan Lauro.
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