Caso Fortuna Loffredo: il clamoroso gesto di Marianna Fabozzi

Omicidio Fortuna Loffredo: si è tenuta oggi la seconda parte dell’incidente probatorio, in cui sono state ascoltate le figliastre di Raimondo Caputo. La prima udienza si era tenuta ieri, giornata in cui aveva parlato la bambina più grande, che già aveva accusato precedentemente il patrigno di essere l’assassino di Fortuna Loffredo. È stata ascoltata anche Marianna Fabozzi, compagna del presunto killer di Fortuna. La donna appena rientrata in carcere si è lasciata andare ad un gesto folle.

Marianna Fabozzi ha infatti tentato il suicidio nel carcere di Pozzuoli dopo la seconda seduta dell’incidente probatorio che si è svolta oggi presso il tribunale Napoli Nord di Aversa. Lo ha riportato poco fa Il Mattino. La donna è stata ricoverata nel centro sanitario del’istituto penitenziario femminile. La donna è stata messa in isolamento e sarà guardata a vista dalle guardie carcerarie per evitare ulteriori tentativi di suicidio.

La giornata di oggi è stata un punto di svolta nelle indagini sull’omicidio di Fortuna Loffredo. Nell’aula del Tribunale di Napoli Nord ad Aversa sono state ascoltate le due bambine. Rispondendo alle domande del gip Alessandro Buccino Grimaldi e della psicologa, le due piccole hanno confermato di essere state abusate anche loro dal patrigno Raimondo Caputo.

Come si legge dal quotidiano La Repubblica, le bambine hanno parlato di un ambiente, quello di casa loro, dove si facevano “giochi brutti”. Intendendo probabilmente con questo termine le molestie ricevute dal patrigno. Le piccole hanno parlato di comportamenti malati.

Omicidio Fortuna Loffredo: è stata nuovamente la bimba di 11 anni a confermare cosa avvenne il giorno che la piccola Chicca morì. Ha raccontato di aver visto Raimondo Caputo prima adagiato sul corpicino di Fortuna e poi lanciarla giù dall’ottavo piano. In quest’occasione, però, ha smentito che con lei ci fosse sua madre Marianna Fabozzi, cosa che aveva dichiarato nel precedente interrogatorio.

Domenica Loffredo, infatti, si aspettava che la bambina confermasse la presenza della mamma. Come riporta il sopracitato quotidiano, all’uscita del Tribunale di Aversa ha detto:

“SPERAVO CHE ACCUSASSE ANCHE LA MADRE, PERCHÉ SONO CONVINTA CHE ANCHE LEI C’ENTRI QUALCOSA”.