‘O ppa, storico mendicante di Napoli, è stato ricoverato ieri sera all’ospedale San Paolo di Napoli. Un medico di turno la scorsa notte, Mario Guarino, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post in cui racconta chi è questa persona che tutti più o meno conoscono.
‘O ppa è il modo in cui viene chiamato il mendicante più conosciuto di Napoli perché ogni volta che lo si incontra per strada si sente la sua voce ripetere: “‘O ppa, ‘o ppa”, “Il pane, il pane”. Lo si può incontrare un po’ ovunque: a Chiaia, al Vomero, a Via Mezzocannonne, anche se l’uomo risiede ai Quartieri Spagnoli. Ieri è arrivato in ospedale con l’ambulanza a causa di una frattura alla gamba e il medico di turno lo ha voluto immortale, dedicandogli poi dei ricordi su Facebook e svelando un mistero: il suo vero nome è Umberto Consiglio.
“Cosa sono i ricordi? Calde alcove dove rassicurarci al tepore di esperienze già vissute?! Nuvole rilasciate da neuroni che macinano pensieri? Non saprei. Te li ritrovi catapultati all’improvviso (all’intrassatt’) senza avvertire, senza chiamare.
Voci, odori, rumori, immagini, volti. Si volti che, come files riposti in chissà quale hard-disk delle nostre emozioni, ti spalancano la retina ed il cervello nella sua parte arcaica, mesencefalica. Turno di notte in 118, dispatch per un codice verde. Mi accingo ad uscire, passo per il bancone del triage e vedo un paziente sulla barella in attesa di valutazione. Il mio sguardo sfiora il suo volto ed in maniera inconsulta le mie labbra lasciano uscire “‘o pà, ‘o pà”. La familiare si gira di scatto e mi guarda incuriosita. “Mi perdoni, ho sbagliato… pensavo… mi sembrava…” “è proprio lui” mi fa lei“.
“‘O pà, un pezzo di Napoli e della mia infanzia adolescenza età adulta, ‘o pà che ha consumato i lastroni di piperno della vecchia via Toledo. Lui ‘o pà, inseguito per ore da noi bambini a via Toledo, nella Pignasecca… fino alla parrucchiella. Là al triage davanti a me. “Signora ma è…” non ho mai conosciuto il suo nome. Non lo abbiamo mai saputo. Per noi e per me era semplicemente ‘o pà. Un nome onomatopeico figlio dell’unica parola che ha ripetuto per bilioni di volte, correndo a passo breve ma veloce, con la mano destra protesa… un cappotto sempre troppo lungo e lacero.. ‘o pà, ‘o pà'”.
“L’abbiamo accolto, tutelato e protetto (lo facciamo con tutti)… prelievo, rx e caramelle per vedere se il sorriso di quando gli davi una moneta era cambiato. Uguale. Adesso ha 81 anni. Età puramente anagrafica perchè il volto, il sorriso sbilenco, la voce anserina sono uguali.
Da alcuni anni sono convinto che noi del mondo dell’emergenza-urgenza siamo privilegiati. Professionisti appassionati affacciati ad una esclusiva finestra sul mondo. Spugne che adsorbono storie, racconti, vite e morti, amori e veleni, umori e fratture del corpo e dell’anima. Siamo privilegiati. Scelti e prescelti. E allora immortaliamo come una Polaroid da “azzeccare” sui nostri camici sudati ed infetti. Insieme per uno splendido selfie di gruppo con un monumento di una Napoli vera“.
Trovato morto lo scorso giovedì ad Acquamorta, frazione di Monte di Procida, in provincia di…
Torna la social card per tutti, ecco quali sono i requisiti per poterla ottenere e…
Condanna a cinque anni per il centauro responsabile dell’omicidio di Elvira Zibra, la giovane donna…
Le parole di Pier Silvio Berlusconi su Barbara D'Urso non sono passate inosservate e anche…
Il pericoloso parassita vermocane arriva anche in Campania? L'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno alza la…
Una storia davvero tragica ga devastato una famiglia che si stava appena creando. Una donna…