Pedamentina di San Martino: le scale incantate di Napoli

La Pedamentina di San Martino è una delle scalinate della Napoli obliqua. Non tutti conoscono i duecento percorsi pedonali che offre questa splendida città. C’è anche un coordinamento chiamato Scale di Napoli, che si occupa della riqualificazione delle gradinate cittadine, elencando tutte le iniziative svolte dalle diverse associazioni a favore di questi luoghi.

Tra le splendide scale di Napoli una posizione importante l’ha sicuramente la Pedamentina di San Martino, un percorso che parte dal Castel Sant’Elmo e arriva fino al Corso Vittorio Emanuele. La lunga scalinata che taglia la collina, offre un paesaggio davvero unico, dagli scalini più alti, infatti, si vede quasi l’intera città, con colori diversi a seconda della luce.

Pedamentina di San Martino: la scala del XIV secolo che dal Castel Sant’Elmo arriva al Corso Vittorio Emanuele

La Pedamentina di San Martino è una delle famose scale di Napoli. Iniziata a costruire nel XIV secolo dagli architetti Tino di Campiono e Francesco De Vito, con il tempo ha cambiato il suo aspetto. Composta da 414 scalini, fu creata proprio per facilitare la costruzione della Certosa di San Martino, serviva a trasportare i pesanti materiali. In seguito cominciò a essere usata come dispositivo di difesa per il Castel Sant’Elmo.

Inizialmente la Pedamentina di San Martino non presentava i gradini, con il tempo, però, la sua forma cominciò ad assumere la figura che ha oggi. È sicuramente una delle più utili scale di Napoli, dal Castel Sant’Elmo si arriva al Corso Vittorio Emanuele e da lì, imboccando un’altra scalinata, quella di Montesanto è possibile raggiungere in poco tempo il centro cittadino.

Il percorso è davvero unico, immerso nel verde che un tempo apparteneva alla Certosa di San Martino, è un piccolo squarcio della città che va visitato assolutamente. Le scale di Napoli offrono scenari diversi, obliqui, che attraversano le diverse zone cittadine da nord a sud e viceversa, mostrando paesaggi spettacolari e magici: “Pure si’e scale so’na mazzata ‘nfronte, ne vale ‘a pena”.