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Piazza dei Martiri Napoli: la storia dei quattro leoni

Piazza dei Martiri Napoli: il piazzale situato nel cuore cittadino è uno dei luoghi più suggestivi della città. È ricordata soprattutto per gli enormi leoni che sembrano stare lì per sorvegliare il piazzale. Quel monumento composto dalle quattro belve e da un colosso marmoreo ha una sua storia, che risale ai tempi di Ferdinando II di Borbone, nella seconda metà dell’Ottocento.

Il re della dinastia dei Borbone decise di dedicare una strada di Napoli alle vittime dei moti del 1848. E scelse per l’iniziativa lo slargo della Madonna della Pace, nome con cui era chiamata quella che noi oggi conosciamo come Piazza dei Martiri. Fu l’architetto Enrico Alvino ad accaparrarsi il progetto, ideò così un grande monumento, con una colonna impreziosita da alcuni ornamenti. Dopo la morte di Ferdinando II, avvenuta poco dopo nel 1859, il progetto s’interruppe e nella piazza restò solo una grande colonna di granito.

Piazza dei Martiri comincia a prendere la forma che ha oggi, nel 1861, quando il sindaco di Napoli, Andrea Colonna di Strigliano, pensò che era giunto il momento di completare l’opera iniziata dal re dei Borbone. Fu solo allora che si decise di dedicare lo spiazzale ai martiri napoletani caduti, combattendo per gli ideali d’indipendenza nel corso della storia. E così il monumento iniziò ad acquisire un significato. La colonna divenne il simbolo della pace e la statua gli fu posizionata sopra con l’intento di celebrare i martiri napoletani.

Piazza dei Martiri Napoli: ogni leone del monumento ha uno suo significato preciso

Piazza dei Martiri è, però, ricordata principalmente per i suoi quattro leoni. Ogni belva ha un suo preciso significato. Quello disteso, il cui sguardo sembra guardare da un’altra parte, figura un leone morente nell’intento di chiedere aiuto, rappresenta i caduti durante la rivoluzione napoletana del 1799. Movimento con cui si cominciarono a diffondere nella città partenopea gli ideali repubblicani della Francia. Il leone ferito dalla spada, ricorda invece, i caduti del 1820, periodo in cui si facevano strada le prime aspirazioni costituzionali europee. Il leone che ha sotto la zampa lo statuto del 1848, è la rappresentazione dei napoletani caduti nella primavera dei popoli, conosciuta come i “moti del 48”. L’ultimo è quello pronto ad attaccare la preda, che rievoca i caduti del periodo garibaldino nel 1860.

I leoni di Piazza dei Martiri a Napoli simboleggiano, dunque, tutte le lotte compiute nei secoli dal popolo napoletano, che non si è mai tirato indietro a nessuna sfida. Un’antica diceria sosterrebbe che le belve dovessero essere cinque, la mancante avrebbe dovuto rappresentare i napoletani caduti durante la lotta alla dinastia dei Savoia. Oggi, continua a essere un monumento importante dedicato alla tenacia che da sempre contraddistingue il popolo partenopeo.

Luigi Erbetta

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