Stella San Carlo all'Arena

Storia della Galleria Umberto I di Napoli: origini e degrado

La Galleria Umberto I a Napoli oggi versa in uno stato di degrado ed abbandono, pur trovandosi nel centro della città, è diventata una meta fissa per i clochard e deposito di spazzatura, dopo le 21 infatti, all’interno, vengono costruiti dei veri e propri rifugi improvvisati con cartoni e coperte dai senzatetto, mentre al centro, bambini dei quartieri vicini, organizzano partite al calcetto incuranti dei negozi. L’ingresso di Via San Carlo, proprio di fronte all’omonimo Teatro, è quasi inaccessibile per la forte puzza di urina che si sente passando di lì. I negozi invece non hanno più il prestigio di un tempo e sono in una situazione critica. Ma come è possibile che un monumento di tale portata si sia ridotto a ciò?

Foto TripAdvisor: elena 88

Galleria Umberto I di Napoli: le grandiose origini

La Galleria Umberto I fu costruita in soli tre anni, dal 1887 al 1890, e in breve tempo divenne il centro “mondano” della città fulcro di negozi e caffè. Approvata una legge su risanamento della zona,infatti, partirono i progetti per edificarla, tra questi si distinse quello di Emmanuele Rocco. La Galleria ha 4 ingressi: Via Toledo, Via Santa Brigida, Via San Carlo e Vico Rotto San Carlo. Sulle colonne dell’arco di sinistra sono rappresentate le quattro parti del mondo: Europa, Africa, Asia e America; in più sono raffigurate le arti e le quattro stagioni. Il Monumento fu innalzato affinché nel centro cittadino ci fosse uno spazio pubblico sufficientemente grande e al riparo dalle intemperie, quindi aveva un’importante funzione sociale e commerciale per l’epoca.

Per molto tempo la Galleria fu il fulcro della musica napoletana con il Salone Margherita e si vedevano molti artisti in giro da quelle parti, ma con il fiorire di altri teatri prestigiosi si avviò il declino del Salone. Ben presto il luogo fu utilizzato per altre funzioni, per per 50 anni è stato il regno degli Sciuscià, i lustrascarpe resi famosi dal film di Vittorio De Sica. Il termine deriva dall’inglese “shoe-shine” (lustrascarpe). Purtroppo oggi  possiamo solo ricordare i fasti di un tempo passato, questo posto ha perso la sua dignità tra transenne, lavori in corso, negozi chiusi e sporcizia il degrado regna sovrano e ci sarà bisogno di un intervento decisivo per recuperare, almeno in parte, la magniloquenza che la Galleria aveva in passato.

redazione

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