Sarà una piacevole scoperta per gli ammiratori di Roberto Murolo scoprire che, non solo era un grande e versatile musicista, ma anche un vero e proprio sportivo. Ebbene si, prima di consacrarsi alla sua principale passione, Roberto Murolo è stato anche un nuotatore specializzato in tuffi, un pugile ed un canottiere. In tutto quello che faceva, ci metteva amore, proprio come il protagonista della celebre canzone Don Raffaè, che allo stesso modo preparava il caffè. Quest’ultimo è simbolo della napoletanità che contraddistingue questa città e va preso seriamente: non a caso quel capolavoro musicale è scandito da orari ben precisi in cui bisogna fermarsi, qualsiasi cosa si stia facendo, per sedersi ed assaporare una tazza nettare nero.
La carriera di Roberto Murolo è stata lunga e costellata di successi. I suoi inizi risalgono al lontano 1934 quando, insieme a Amilcare Imperatice, Enzo Diacova e Alberto Arcamone, fondò il quartetto vocale Mida. Quest’ultimo ha varcato i confini italiani grazie ai suoni ispirati dalle musiche d’oltreoceano ed ha visto il pubblico di paesi come Spagna, Germania, Grecia e così via. Un vero pioniere questo musicista d’altri tempi che nella modernità è ancora annoverato e resta nei cuori dei napoletani. Dopo il tour europeo, Murolo si stabilì a Capri dove si consacrò definitivamente al suo pubblico: fu il primo napoletano ad incidere dischi. Nel 1954 il maestro fu accusato ingiustamente di abusi su minori e fu arrestato. Una volta che si scoprì che le accuse erano infondate fu rilasciato ma questo episodio segnò a tal punto il cantante da fargli decidere di ritirarsi dalle scene stabilendosi poi al Vomero.
A metà degli anni ’60 Roberto Murolo decise di tornare alla ribalta e lo fece anche grazie a collaborazioni con grandi artisti quali Lucio Dalla, Renzo Arbore ed il mitico Fabrizio De Andrè. Con quest’ultimo si esibì nella storica Don Raffaè che quest’anno ha avuto l’onore di rivivere sul palco del Festival di Sanremo 2016 grazie all’esibizione del rapper partenopeo Clementino che ha deciso di rendere omaggio a questi due grandi della musica durante la serata delle cover. Fu proprio al Festival di Sanremo del 2002 che gli fu consegnato il premio alla carriera. L’artista si spense l’anno dopo con il merito di aver sdoganato la canzone napoletana nel mondo.
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